Piancastagnaio è un antico borgo incastonato tra le pendici del Monte Amiata, sul versante senese, luogo dove sorge anche il Convento San Bartolomeo.
Di proprietà della vicina Abbazia di San Salvatore, il borgo di Piancastagnaio passò sotto diversi domini, dalla nobile famiglia Aldobrandeschi che lo fortificò, anche con opere di bonifica dei feudi, per poi passare sotto il controllo dei vari feudatari che si susseguirono fino al 1777, anno in cui fu conquistata l’indipendenza.
Nel corso del Duecento e del Trecento la storia di Piancastagnaio si intreccia con quella di Orvieto, Siena e Pitigliano, in attesa di essere acquisito totalmente dalla Repubblica di Siena tra il 1415 e il 1430.
Nel 1465 il Consiglio Generale della Repubblica innalza la Rocca ed una nuova cerchia di mura venne eretta per proteggere questo borgo, perla nascosta.
Oggi Piancastagnaio è un luogo di soggiorno immerso nella natura incontaminata, tra bellissimi boschi ed atmosfera rilassata. Presenta alcuni punti d’interesse storico che meritano certamente una visita.
Nel centro storico e nelle vicinanze del borgo ci sono diversi edifici d’importanza storica, come Palazzo Bourbon del Monte ed il Teatro Comunale. Durante il soggiorno a Piancastagnaio non potete perdere una visita a luoghi d’interesse, come la Rocca degli Aldobrandeschi, la Chiesa di San Francesco, Pieve di Santa Maria Assunta e Santuario della Madonna di San Pietro e le Fonti Pubbliche
Uno dei monumenti più interessanti del borgo è il convento francescano di San Bartolomeo, oggi proprietà privata. Fondato nel 1278, attualmente il libero accesso è consentito solamente alla Chiesa di San Francesco, realizzata in un’unica navata coperta a capriate che termina in una cappella con volta a crociera. La Chiesa è stata successivamente restaurata in chiave barocca e presenta all’interno numerosi affreschi raffiguranti San Bernardino e le sue opere, la Madonna con il bambino e la Strage degli Innocenti.
Simbolo del paese, un tempo racchiusa dentro un circuito murario comprensivo di torri difensive. Attualmente, di queste strutture difensive, rimangono solamente resti conservati con cura nel tempo, come alcune torri e le porte d’accesso. Questi resti sono una preziosa testimonianza, narrazione di grandi gesta che vivono tutt’oggi.
Nella centrale piazza Matteotti, un tempo sede dei principali edifici religiosi e civili come l’antico Palazzo Pretorio, troviamo la Torre dell’Orologio e, poco distante, la Pieve di Santa Maria Assunta, la chiesa più antica del borgo. La Pieve, difficilmente riconoscibile data la sua posizione in mezzo ad altre strutture, ha un’unica navata con cappelle laterali.
Un complesso risalente al XVI secolo, scrigno di importanti opere di Francesco Nasiti, tra cui un ciclo di affreschi Ecce Homo e Trionfo di San Michele e opere di suo figlio, don Antonio Nasini, come lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria.
L’acqua era un bene prezioso dalla cui purezza dipendeva la salute della gente soprattutto in tempi in cui le pestilenze erano frequenti. La fonte di Voltaia, la cui bella architettura, l’eleganza delle arcate e gli elementi decorativi testimoniano la cura che il comune vi dedicava.
La fonte di Borgo, che si trova poco fuori porta, ha un’ampia vasca per lavare, un abbeveratoio e cannelle. Proprio alle cannelle le donne soprattutto giovani attingevano acqua con le brocche e il ritorno era in salita, ma le fonti erano anche il luogo di incontro dove ci si scambiavano informazioni e chiacchiere e dove, sul far della sera, facevano sosta i giovani campagnoli per abbeverare gli asini e i muli dopo una lunga giornata di lavoro.
Si narra che San Francesco si recò sul Monte Amiata per visitare il luogo dove sarebbe sorto un nuovo rifugio per eremiti, romitorio, del suo ordine. Stanco per le fatiche del viaggio, si sedette per riposare all’ombra di un’”ospitale chioma” di un leccio di notevoli dimensioni. Da quel giorno, anche durante inverni particolarmente rigidi e nevosi, intorno a quella pianta la neve non attecchisce. Questo leccio è divenuto oggetto di venerazione da parte di tanti fedeli, alcuni dei quali piantano alla sua base croci di legno in segno di riconoscenza per grazie ricevute. E’ possibile ammirarlo lungo la strada principale, situata poco fuori dal centro abitato di Piancastagnaio.
Convento San Bartolomeo
Viale G. Vespa 368
53025 Piancastagnaio (Siena)
San Bartolomeo S.r.l. | P.IVA 01572690525
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